Un’indagine di Creative Keys per ripensare e rimodellare servizi culturali e canali futuri
Dopo alcuni mesi dalla chiusura e dal congelamento delle attività durante l’emergenza sanitaria della primavera 2020, eccoci con un’analisi a freddo delle dinamiche a cui abbiamo assistito e partecipato. Ci siamo chieste quanto si sia allargato il bacino d’utenza della fruizione culturale e come si sia trasformato il pubblico più affezionato. Per trovare risposte abbiamo realizzato e divulgato il questionario “Fruizione culturale in un click?”, che ha indagato le reazioni di chi fruisce cultura.
Per non lasciare muto questo settore, organizzazioni, istituzioni e associazioni hanno reagito creando contenuti originali o attivando misure straordinarie di supporto.
Il risultato? Una miriade di proposte digitali.
Abbiamo esplorato tre ambiti specifici e prodotto un report che raccogliesse tutti i dati (scaricabile gratuitamente qui):
- Musei, mostre, siti archeologici e luoghi d’interesse
- Spettacolo e entertainment
- Formazione
Giocare con la cultura
A discapito delle previsioni – e delle speranze – la clausura forzata della popolazione non ha portato a una densa partecipazione a tour virtuali di musei, mostre e gallerie. Una conferma, invece, arriva dal fenomeno dei games culturali: sono apprezzati solo da una piccola percentuale di pubblico, ma quando riescono a raggiungerlo risultano una grande risorsa, lavorando come strumento originale di divulgazione della cultura che si distanzia da metodologie classiche e dalla didattica convenzionale.
In quel circa 81% che si è dichiarato interessato a replicare questo tipo di esperienza si percepisce un potenziale segmento di mercato, ma anche una possibilità di un dialogo “inter” o “intra” generazionale che promuova apprendimento, inclusione e senso civico.
Spettacoli sì, ma non in streaming
La proposta di spettacoli ed eventi è stata meno influenzata dalla necessità dell’esperienza live, forse per le modalità di fruizione più familiari delle trasmissioni televisive, i cui schermi ospitano programmi di musica, teatro e cinema da lungo tempo.
Nonostante ciò, più del 39% degli intervistati ha escluso la possibilità di seguire una stagione teatrale o concertistica online. Il 60% propenso allo streaming, lo è solo a determinate condizioni: se gli eventi sono lontani da casa (circa il 12%), se gli spazi dal vivo sono ancora chiusi (circa il 29%), se è gratuito (circa il 17%) o se il prezzo è vantaggioso (circa il 16%).
Formazione: uno scenario ricco di opportunità
Complice la proliferazione delle piattaforme per la costruzione e la condivisione di contenuti formativi, i corsi online sono fioriti abbracciando i temi più variegati.
Quasi l’80% degli individui fra i 40 e i 55 anni ha dichiarato di essersi formato online. Una percentuale importante, se si considera che, riportata alla popolazione italiana, include quasi 12 milioni di persone. Un dato che risulta interessante per la realizzazione di proposte di formazione finalizzate al Lifelong Learning e all’auto-apprendimento.
Nuove prospettive tra inclusività e digital divide
Il lockdown e la conseguente trasformazione delle dinamiche di fruizione culturale hanno accelerato fenomeni già in corso e aperto ulteriormente gli occhi su una realtà in continua evoluzione.
Se vogliamo una cultura inclusiva e promotrice di coesione, che allo stesso tempo esalti le identità individuali e il pluralismo delle soggettività, è necessario tenere in considerazione il problema del divario digitale quando si incoraggia la fruizione online.
Noi di Creative Keys pensiamo che la cultura, in un’ottica di sviluppo sostenibile, dovrebbe liberarsi dalla visione elitaria di prodotto per una classe privilegiata, puntando a raggiungere ogni singolo individuo e a diventare sempre più accessibile e plurale.
Evitare che il digital divide accentui il gap socio-economico e culturale tra individui deve essere una priorità del settore culturale e delle istituzioni pubbliche.
Vuoi scoprire nel dettaglio tutti i dati raccolti nel nostro questionario?
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Scarica gratuitamente l’intero report qui.